venerdì 21 luglio 2017

Ma la vera mediocrità è nella Pubblica Amministrazione italiana o in chi si rifiuta di ragionare?

Lo sanno anche i sassi, parlare male della Pubblica Amministrazione italiana assicura visibilità, successo e talvolta anche una buona carriera.
Questo è uno dei motivi, secondo i malpensanti, per cui tanti si dilettano a sputare sentenze inappellabili contro ogni cosa abbia anche solo un vago sapore di ‘pubblico’ in Italia, anche a rischio di sfidare il comune senso del pudore, e del ridicolo.
Prendiamo ad esempio la circolare sull’ Attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato, che prevede le modalità con cui si possono richiedere informazioni alle Pubbliche Amministrazioni.
Tali richieste possono essere presentate in varie forme, anche a mano o per fax, ma principalmente la norma si riferisce alla presentazione per mail. Per evitare però richieste eccessive o vessatorie da parte dei cittadini è previsto che il richiedente sia identificato, quindi la richiesta si può presentare con una PEC, si può essere identificati tramite lo SPID oppure può essere allegata una copia del documento.
La circolare è, sul punto specifico, piuttosto equilibrata e aperta. Ad esempio prevede che se manca un allegato importante, come la copia della carta d’identità, la richiesta non vada cestinata ma si contatti il mittente per consentirgli di procedere all’identificazione.

Un esempio
Se ad esempio arrivasse una mail dall’indirizzo ho3laureee2master@ilballista.com la Pubblica Amministrazione risponderebbe al mittente chiedendogli di inviare una copia del documento d’identità, la cui foto sia preferibilmente priva di giacche vistosamente sgargianti.

Va bene. E il problema?
Il punto 3.2 della circolare recita, testualmente e dopo aver spiegato perché è considerata necessaria l’identificazione del richiedente, così: “Pertanto l’identificazione del richiedente va intesa come condizione di ricevibilità della richiesta. In caso di richiesta anonima o da parte di un soggetto la cui identità sia incerta, l’amministrazione deve comunicare al richiedente la necessità di identificarsi secondo una delle modalità di seguito indicate”.
Quindi la mail dall’indirizzo ho5laureee3master@lasparogrossa.it avrebbe risposta, mi sembra che sia chiaro.

Ma Oscar Giannino non ci sta
Però uno dei più autorevoli e preparati giornalisti italiani, Oscar Giannino, evidentemente non apprezza e pubblica un salacissimo post:
#Folgorazioni Circolare 2/2017 del Ministro PA, punto 3.2: recita testualmente come sotto riportato e non credo serva un commento”



E il suo seguito non è da meno.
Un utente che si firma Antonio Nazaro afferma perentorio:
“Rischio di essere ripetitivo, molta ignoranza nella #Pubblica Amministrazione! Non sanno cio' che scrivono!”

E ancora più dura è l’utente che si firma Erminia Supino che al riguardo sentenzia:
“le leggi italiane sono piene di non sensi. Poi, le parti indispensabili per la loro efficacia restano nelle penne di chi le scrive”.


E quindi
E quindi come spesso dice un autorevole collega “Siamo in un Paese che stima molto una persona che hapubblicato un approfondito confronto dei costi tra la Corte Costituzionale italiana e la omologa Corte Costituzionale inglese, esattamente dove metti il limite cui possiamo arrivare come popolo?”


Nessun commento:

Posta un commento

La scorsa settimana l’OCSE ha bocciato le università italiane ma il problema è più grave di quanto risulti a Parigi

La scorsa settimana un rapporto pubblicato dall’OCSE ha tirato le orecchie al nostro Paese, alle sue politiche ed ai suoi cittadini in tema...