Lo sanno anche i sassi, parlare male della Pubblica
Amministrazione italiana assicura visibilità, successo e talvolta anche una
buona carriera.
Questo è uno dei motivi, secondo i malpensanti, per cui
tanti si dilettano a sputare sentenze inappellabili contro ogni cosa abbia
anche solo un vago sapore di ‘pubblico’ in Italia, anche a rischio di sfidare
il comune senso del pudore, e del ridicolo.
Prendiamo ad esempio la circolare sull’ Attuazione delle
norme sull’accesso civico generalizzato, che prevede le modalità con cui si
possono richiedere informazioni alle Pubbliche Amministrazioni.
Tali richieste possono essere presentate in varie forme,
anche a mano o per fax, ma principalmente la norma si riferisce alla
presentazione per mail. Per evitare però richieste eccessive o vessatorie da
parte dei cittadini è previsto che il richiedente sia identificato, quindi la
richiesta si può presentare con una PEC, si può essere identificati tramite lo
SPID oppure può essere allegata una copia del documento.
La circolare è, sul punto specifico, piuttosto equilibrata e
aperta. Ad esempio prevede che se manca un allegato importante, come la copia
della carta d’identità, la richiesta non vada cestinata ma si contatti il
mittente per consentirgli di procedere all’identificazione.
Un esempio
Se ad esempio arrivasse una mail dall’indirizzo ho3laureee2master@ilballista.com
la Pubblica Amministrazione risponderebbe al mittente chiedendogli di inviare
una copia del documento d’identità, la cui foto sia preferibilmente priva di giacche
vistosamente sgargianti.
Va bene. E il problema?
Il punto 3.2 della circolare recita, testualmente e dopo
aver spiegato perché è considerata necessaria l’identificazione del richiedente,
così: “Pertanto l’identificazione del richiedente va intesa come condizione di
ricevibilità della richiesta. In caso di richiesta anonima o da parte di un
soggetto la cui identità sia incerta, l’amministrazione deve comunicare al
richiedente la necessità di identificarsi secondo una delle modalità di seguito
indicate”.
Quindi la mail dall’indirizzo ho5laureee3master@lasparogrossa.it
avrebbe risposta, mi sembra che sia chiaro.
Ma Oscar Giannino non ci sta
Però uno dei più autorevoli e preparati giornalisti
italiani, Oscar Giannino, evidentemente non apprezza e pubblica un salacissimo
post:
“#Folgorazioni
Circolare 2/2017 del Ministro PA, punto 3.2: recita testualmente come sotto
riportato e non credo serva un commento”